I contenziosi, i litigi, le sfuriate, sono spesso una consuetudine all’interno di un condominio. Non tutti sopportano le consuetudini, i rituali, i comportamenti anomali, dei propri vicini di casa. Questione di educazioni diverse, di regole a volte contrapposte che all’improvviso si allineano o s’incrociano in un gioco di geometrie variabili. Semplici rumori sono considerati provocazioni; una tavola spostata, una sedia trascinata, delle ciabatte indossate con peso eccessivo. Le arrabbiature si sprecano, gli stili di vita divergono fino a provocare reazioni incontrollate. Quando però siamo in presenza di un atto aggressivo e quando invece di un comportamento psicologicamente instabile? Quando siamo in presenza di reati di tipo civile e quando entriamo nel penale?
Intanto cominciamo con il dire che nel caso di azioni violente, quale potrebbe essere l’aggressione fisica ad un persona oppure la devastazione di beni di pertinenza condominiale allora diventa obbligatorio adire l’autorità giudizi
ria. Naturalmente essenziale sarà sempre distinguere tra un illecito civile ed un reato. Se siamo in presenza di un vicino che gioca con il suo cane a tarda ora provocando rumori molesti, oppure occupi spazi di pertinenza non propri con il passaggio di biciclette su di un parte comune sono atti illeciti che vengono normati dai regolamenti condominiali. Se, supponiamo, si aggiungessero a tali comportamenti le immissioni di fumo, le esalazioni, i rumori, gli scuotimenti, allora il ricorso al giudice per l’immediata cessazione dei danni provocati è l’atto giuridicamente più rilevante da porre in essere, sempre che siano valicati i livelli sanciti dalla legge e che sia dimostrabile il superamento dei livelli di tolleranza.
Cosa fare però se il tuo vicino è invece un vero criminale? Che fare se si determinassero le condizioni di violenza privata o minaccia? In tal caso il ricorso all’autorità giudiziaria diventa necessario come necessario diventa sporgere denuncia in modo dettagliato all’autorità giudiziaria. Meglio se la denuncia viene posta in essere con sufficienti elementi probatori a carico di chi viene denunciato e a tutela del denunciante. Il quale nel caso in cui vi sia un rinvio a giudizio, cioè qualora i giudici considerino esistenti elementi per andare in giudizio e quindi sussistenza delle accuse mosse da chi denuncia, potrà costituirsi parte civile in giudizio. Un iter che naturalmente ha tempi inevitabilmente meno celeri e certamente onerosi ma che può garantire con maggiore certezza chi si sentisse messo in pericolo da ruoli fuori asse da parte di vicini che si adoperino a condotte extra legem.